«Dove la foresta alpina si dirada e la montagna, in alto, diventa nuda, lassù cresce l’albero più piccolo della terra: il salice nano che si difende dal vento aggrappandosi al suolo e ruba il calore alla roccia che il sole illumina. La neve lo copre per sette mesi all’anno. E' stata lunga la mia stagione sotto la neve; ecco, nella foresta della letteratura sono un salice nano» (mario rigoni stern, “al lettore”, da storie dall’altipiano, i meridiani, 2003).
Ecco l’anima sobria e autentica dello scrittore “in montagna”, come amava definirsi mario rigoni stern: si manifesta non appena varcata la soglia del bosco, subito dietro la sua casa rosa sull’altipiano di asiago, che si costruì da solo negli anni sessanta per vivere con la famiglia più vicino alla natura. Per essere in simbiosi con il bosco. La vitale officina formativa di un’intensa esperienza esistenziale, il laboratorio della meditazione letteraria, della conoscenza, genesi dello stupore quotidiano.
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