Le pietre su cui poggia la tomba di don zeno saltini sono il segno della fatica e del sacrificio che ci sono voluti per costruire, in terra di maremma, la cittadella dove la fraternità è legge. mentre i sassi colorati che la circondano dicono della gioia evangelica di chi riconosce al fondatore di aver contribuito alla civiltà dell’amore.
Qui, nella cappella del piccolo cimitero all’estremità dei terreni di nomadelfia, dove la vallata si interrompe per lasciare di nuovo spazio alla collina, papa francesco sosterà in preghiera il prossimo 10 maggio.
Don zeno si è ricongiunto ai propri “figli” il 30 agosto del 2000, quando la salma, dal camposanto di batignano dove riposava dal 1981, è stata traslata nel nuovo cimitero della comunità. Se fosse stato vivo, quel giorno avrebbe compiuto cent’anni: era nato a fossoli di carpi, in provincia di modena, il 30 agosto del 1900. il papa, uscendo dalla cappella, incontrerà anche la lapide che segna la sepoltura nella nuda terra di irene bertoni, la prima “mamma di vocazione”, cofondatrice di nomadelfia, morta nel 2016.
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