Duemila anni di storia raccontano quanto la fede generi bellezza. fin dentro il segreto delle catacombe, tra lo sconcerto e la paura, le lectiones divinae visive dei primi cristiani hanno generato simboli e archetipi che, radicati entro l’esperienza del primo testamento, si arricchivano del sensus plenior delle scritture che cristo aveva rivelato.
Certamente però, in un contesto culturale dove riprodurre la figura umana era una bestemmia, qualcosa di grande e di inusitato deve aver spinto i primi cristiani a tratteggiare adamo, eva, abramo, mosè, gesù... la cultura ebraica non era estranea alla bellezza, tuttavia: poiché l’uomo è vera immagine di dio, raffigurarlo era considerato riduttivo e blasfemo, era violazione del mistero stesso di dio.
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