Le forme del divino

di Franco Cardini

Nella storia delle religioni il rapporto tra bello e sacro ha configurazioni differenti

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“Fede e bellezza”, il binomio che nicolò tommaseo ha fatto divenire un’espressione proverbiale, è qualcosa che riguarda in pieno e in esclusiva il mondo cristiano e in particolare, su due differenti versanti, quello cattolico e ortodosso. il tommaseo, difatti, al mondo greco era particolarmente legato. non c’è pertanto da stupirsi se, dicendo “fede e bellezza”, tommaseo chiama e florenskji risponde.


Anche per ebrei e musulmani la bellezza è un attributo di dio: ma a essa si giunge attraverso la legge e la mistica, non la fede. Quest’ultima è patrimonio esclusivo dei cristiani, “sustanza di cose sperate / e argomento de le non parventi”. la fede non è (a differenza di quanto molti, anche cristiani, pensano) la credenza che dio esista: è la certezza dell’adempimento delle profezie attraverso incarnazione, morte e resurrezione di gesù cristo, attraverso il quale il mistero si fa via, verità e vita.

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