Ci sono voluti quattro interi secoli, prima che gli artisti riuscissero a dipingere cristo inchiodato sulla croce. una delle prove che l’incarnazione non è un’invenzione degli uomini può essere anche questa: se l’avessero inventata, l’avrebbero inventata diversamente. Lo scandalo della croce è tanto poco una trovata umana che gli uomini sensibili per eccellenza, gli artisti, nelle catacombe e nelle prime abitazioni cristiane hanno rappresentato cristo come un agnello, come il buon pastore, come il maestro che insegna ai discepoli, oppure hanno alluso a lui col segno del chrismon, con i simboli dell’ancora, del pesce, del delfino.
Mai con la croce. del resto quel supplizio da schiavi attirava lo scherno dei sapienti, come dimostra un graffito del iii secolo, scoperto alla metà dell’ottocento nel pedagogium della domus augustana, sul palatino. In quel graffito si vedeva una figura in preghiera davanti a un uomo crocifisso con la testa d’asino e, più sotto, una sarcastica frase in greco: «alexamenos adora il suo dio». niente di strano, intendiamoci. già l’apostolo paolo aveva chiarito nella prima lettera ai corinzi: «noi predichiamo cristo crocifisso, scandalo per i giudei, stoltezza per i pagani».
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