La scena della croce, magnetica ed enigmatica, attraversa la poesia e la letteratura. sul luogo detto golgota gli sguardi, le parole, i versi tornano. Attratti dalla scena della morte di dio, unica scena della storia in cui un dio adorato come unico, non uno tra gli dei, conosce umanamente il dolore e lo strazio della morte.
Sarebbe lungo e freddo un elenco di nomi e citazioni che presumesse di riassumere un parziale regesto di autori e passi.
Basti dire che potremmo porre ai due capi opposti di questo spettro dei modi di confrontarsi con la scena della croce da un lato il grido di un teatrante contemporaneo come romeo castellucci contro il volto dell’agnello di dio, e dall’altro i simpatici e profondi colloqui di don camillo in guareschi, passando per l’accorata difesa della esposizione pubblica del crocefisso che fece natalia ginzburg su “l’unità” dell’ottobre 1988.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Abbonati a Luoghi dell’Infinito per continuare a leggere
La rivista è disponibile in formato cartaceo e digitale
Abbonati alla rivistaSei già registrato? Accedi