«Dolce è in me il ricordo / di una terra oltre il mare / dove si incontrano onde e montagne»: con questi versi ha inizio la lirica del poeta americano henry wadsworth longfellow che ha contribuito notevolmente a diffondere la fama di amalfi nell’era turistica.
Amalfi non c’era ancora quando, tra il 26 e il 37, tiberio governava da capri il vastissimo impero di roma. pare che sia stata fondata intorno al 337 dai figli di quei patrizi romani che, sopravvissuti a un naufragio avvenuto mentre andavano a costantinopoli, avevano trovato scampo nel luogo dove avevano fondato melphes, melfi (l’etimologia di amalfi sarebbe quindi “a melphes”, “città di coloro che vennero da melfi”).
Per la prima volta è nominata in una lettera di papa gregorio magno del 596 la quale, con il riferimento al vescovo pimenio, ci rivela che amalfi era già una diocesi, grazie a una decisione dell’arcivescovo della città leone comite. compresa nel ducato bizantino di napoli, per molto tempo la funzione di amalfi fu quella di essere rifugio in occasione degli attacchi dei longobardi di benevento.
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