Gli ultimi giorni di gesù si dipanano come su un telaio dove corre per quattro volte una spola che congiunge due luoghi simbolo: il tempio di gerusalemme e una casa di betania.
accade nel giorno dell’ingresso messianico: da betania e betfage… «gesù entrò a gerusalemme, nel tempio. e dopo aver guardato ogni cosa attorno, essendo ormai l’ora tarda, uscì con i dodici verso betania» (mc 11,11). lo stesso percorso si snoda anche il giorno successivo (mc 11,12-19) e poi ancora nel terzo giorno (mc 12, 20-44). il quarto giorno, invece, un viaggio di sola andata verso gerusalemme.
Dopo lunghi, estenuanti dibattiti nel tempio, dopo conflitti verbali durissimi, tutte le sere gesù e i suoi ritornano a betania, in una casa ospitale. perché betania, che dista quindici stadi, quasi tre chilometri, dalla città? perché tutta questa strada, tutto questo tempo per andare e venire, ogni giorno?
per entrare nei giorni supremi, il vangelo stende un tappeto di sere vissute in una casa, nell’atmosfera calda dell’amicizia, dove gesù si mostra come il dio umano, umanissimo e fragile, mendicante d’amore, che cerca amici e amiche dove appoggiare il cuore e riprendere il fiato del coraggio.
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