Molti visitatori moderni alla sagrestia vecchia della basilica di san lorenzo a firenze sono forse sorpresi di trovarvi un grande affresco astrologico: in quello che gli antichi chiamavano un “cielo” architettonico, e precisamente nell’intradosso della cupoletta del vano dell’altare, ecco un panorama notturno della volta celeste con le costellazioni identificate per nome e configurate in ciò che è chiaramente uno schema significativo. Sono sorpresi, perché oggi si ritiene superstiziosa la ricerca di significati nelle stelle: nel primo interno concepito da filippo brunelleschi vedono solo ordine razionale e uno stile “all’antica” radicato nella storia.
Il pittore è Giuliano D’arrigo detto pesello (1367-1446: nonno del pittore pesellino), uno dei partecipanti al concorso per la grande cupola del duomo vinto dal brunelleschi nel 1420. L’affresco, verosimilmente basato sui calcoli del matematico e astronomo paolo del pozzo toscanelli, amico del Brunelleschi, rappresenta la situazione cosmologica in una data precisa, che alcuni hanno identificato con il 4 luglio 1442, altri con il 6 luglio 1339.
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