«Dio ha creato le terre con i laghi e i fiumi perché l’uomo possa viverci. ha, però, creato anche il deserto perché l’uomo possa ritrovare la propria anima». è la voce di un popolo che nel deserto ha il suo habitat. un tempo erano famosi come predoni, ora sono carovanieri che vagano negli spazi sconfinati e assolati del sahara coi loro cammelli e i loro prodotti di artigianato in cuoio o metallo. sono i tuaregh, cultori di una sapienza popolare affidata al bagliore dei proverbi, come quello da noi citato.
Certo, nelle distese sterminate dell’area in cui essi vivono come nomadi, i laghi e i fiumi sono quasi un miraggio. ma talora ecco misteriosamente sbocciare un’oasi verdeggiante o aprirsi un pozzo ricco d’acqua. E' con questi doni della natura che il tuaregh può vivere fisicamente dissetandosi. Ma poi, per ore e ore, è il grembo del deserto ad accoglierlo, un luogo che sembra parlare solo di morte. in realtà, come insegna l’aforisma, è in quel silenzio infinito che l’uomo ritrova la sua anima, cioè se stesso. lasciamo, ancora, alla sapienza tuaregh la parola con un altro proverbio: «se una madre ha nel ventre un figlio, è come una tenda quando soffia il ghibli, è come un’oasi per un assetato».
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