Giuseppe Verdi, musicista e contadino

di Andrea Milanesi

Nonostante la fama internazionale il compositore di Busseto scelse di vivere e coltivare la campagna delle sue origini

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«Sono stato, sono e sarò sempre un paesano delle roncole»: così giuseppe verdi scriveva nel 1863 riguardo al suo spirito ribelle, al suo temperamento combattivo e soprattutto alle sue origini contadine, così profondamente radicate nella provincia di un’italia a quel tempo ancora tutta da costruire, ma nei cui ideali lui ha sempre creduto.

Dobbiamo alla creatività dello scrittore bruno barilli uno dei più vividi e avvincenti racconti riguardanti proprio i luoghi e le atmosfere che hanno rappresentato la scenografia ideale delle principali vicende biografiche del compositore: «in quella enorme zanzariera che è la valle del po fra parma e mantova doveva nascere il genio di verdi, e parma diventare la roccaforte dei verdiani. Da quelle terre arate e grasse tu vedi le torri, i monumenti e le mura di questa antica capitale dove ebbe sede anche la corte di Maria Luisa d’Austria, moglie del grande imperatore [...].

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