“Tutto spirito e fuoco”. Così annotava nel 1732 vincenzo da canal pensando agli esordi di giambattista tiepolo. fu una autentica rivelazione quella del pittore destinato a dare forma all’immagine e all’immaginario dell’ultimo secolo non solo della serenissima ma anche della stessa europa di antico regime.
fin dal suo apparire – il debutto con i primi dipinti pubblici è del 1715 – la pittura di tiepolo era, come scrive adriano mauriz, «quintessenza volatile, eterea, associata a un ardore di fiamma forgiatrice». Una fiamma accesasi apparentemente dal nulla.
Non dalla famiglia: giambattista era nato a venezia nel 1696 nel popolare sestiere di castello da padre mercante, che muore quando il piccolo ha un anno gettando la famiglia nella povertà. Non dalla bottega del capace ma certamente non estroso gregorio lazzarini, dove entra a quattordici anni grazie ai consigli di don domenico monello che ne aveva intuito il talento.
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