Quante “sacre famiglie” abbiamo visto nella pittura contemporanea? Poche, se si eccettua qualche presepio (che, a rigore, è un soggetto diverso) e qualche altro quadro, per esempio di Jan Knap. i principali protagonisti del novecento, da picasso a chagall a dalì, che pure alcune volte si sono misurati con temi religiosi come la crocifissione o la madonna, non l’hanno mai dipinta. che sia un indizio, anche questo, della difficoltà che attraversa la famiglia nel mondo d’oggi?
Forse la rappresentazione di un quadretto familiare così unito e sereno ha ispirato poco gli artisti. in passato invece non era così e sceglierne qualche esempio non è facile, nella dovizia di composizioni che si potrebbero ricordare.
Muoviamo da una immagine monumentale, che anche per questo motivo concede poco al sentimento. è la sacra famiglia per il palagio di parte guelfa, dipinta da Luca Signorelli intorno al 1488 appunto per il partito guelfo fiorentino e ora agli uffizi. è un tondo dove le figure fanno una gran fatica a trovare spazio e san giuseppe si curva, certo, perché è in adorazione del piccolo Gesù, ma anche perché, se alzasse la testa, uscirebbe dai margini del quadro. quando si dice che il rinascimento poneva l’uomo al centro del mondo non è solo una frase fatta.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Abbonati a Luoghi dell’Infinito per continuare a leggere
La rivista è disponibile in formato cartaceo e digitale
Abbonati alla rivistaSei già registrato? Accedi