Santa Casa di Loreto, una litania di marmo

di Giuseppe Santarelli

Il rivestimento marmoreo della Santa Casa è una summa della scultura rinascimentale e un grande raccontodel mistero mariano

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Il rivestimento marmoreo che circonda ed esalta la preziosa reliquia della casa della madonna, trasportata da nazareth a loreto, fu eseguito da famosi scultori del primo quarantennio del secolo XVI su disegno di Donato Bramante, “architettore del Papa”, come lo descrivono i documenti. da quel disegno antonio pellegrino approntò un modello in legno da presentare a Leone X. Questi, dopo averne presa visione, il 22 giugno 1513 affidò ad Andrea Contucci, detto Sansovino, l’incarico di realizzare le prime sculture e di dirigere la messa in opera dell’intero rivestimento. Nel luglio dello stesso anno sansovino scelse i marmi a carrara e fece acquistare pietre anche dall’istria, facendole accantonare nell’attuale cappella tedesca, per essere lì lavorate da lapicidi, scalpellini e scultori. Sansovino diresse i lavori fino al 1527, anno del sacco di roma, fatto che ne comportò l’interruzione fino al 1531, quando l’artista venne sostituito nella direzione del cantiere lauretano da raniero nerucci. a questi subentrò poco dopo il rinomato architetto antonio da sangallo il giovane, colui che portò a compimento l’opera. 

Il lavoro per la messa in opera dei marmi scolpiti iniziò il 10 novembre 1533, mentre nel 1534 il rivestimento fu coronato con un cornicione e una sovrastante balaustra, ideata da sangallo per nascondere la volta a botte della santa casa. l’intera opera fu completata il 5 luglio 1538. Dunque, non considerando le statue delle sibille e dei profeti, successive di qualche decennio, il rivestimento fu ideato e attuato nell’arco di un trentennio (1507-1538). Questo progetto corale rappresenta uno dei momenti più fulgidi dell’arte rinascimentale italiana ed europea.

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