Il fascino della battaglia

di Elena Pontiggia

Scontri campali e duelli cruenti sono da sempre soggetto dell’arte, sia per ragioni celebrative sia perché la guerra si presta a composizioni di innegabile bellezza

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Il tema della battaglia è uno tra i più antichi in pittura. la violenza, del resto, ha accompagnato l’uomo fin dai tempi di caino e sarebbe strano che l’arte non se ne fosse accorta. tante sono state le interpretazioni del soggetto, secondo il variare delle circostanze storiche e il diverso pensiero degli autori: si va dal sostanziale realismo delle rappresentazioni greco-romane (lontanissime però da certa truculenza contemporanea) alla dimensione più metafisica del primo rinascimento; dalle spettacolari scene di gruppo dei “battaglisti”, come venivano chiamati i pittori di argomento bellico, che si diffondono nel sei-settecento, fino all’esaltazione dell’eroismo individuale, cara al romanticismo. e nel novecento? Nel secolo breve, che è stato il più sanguinoso della storia, gli artisti hanno dipinto non solo la guerra, ma anche le battaglie simboliche e psicologiche.

De Chirico, per esempio, ha raffigurato i combattimenti dei gladiatori antichi in una stanza, quasi a indicare che le guerre più temibili sono quelle che non si scatenano all’esterno ma all’interno, nel cuore dell’uomo. vediamo però qualche esempio di quanto stiamo dicendo.

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