Il mensile di ottobre

Numero 276 - 2022
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Il dossier del mese

La bellezza ritrovata

«Il restauro di un’opera d’arte significa conoscere e conservare – afferma Mariarosa Lanfranchi, restauratrice dell’Opificio delle Pietre Dure –. Sono queste le due principali direttrici lungo le quali si muove lo sforzo congiunto dei restauratori e di tutti gli altri specialisti che li accompagnano: in particolare gli storici dell’arte che esaminano la storia dell’opera e giudicano e indirizzano le scelte di chi eseguirà il lavoro, e gli esperti scientifici che indagano la materia di cui è composta. Sfatiamo il mito che il restauro riporti l’opera al “primitivo splendore”, come spesso viene detto. Si tratta invece di un’azione che tende a fermare, contenere, o rallentare il degrado, cioè l’azione continua, e più o meno lenta, che il tempo produce su ogni cosa che sta sotto il cielo». Il restauro non è dunque una scienza (anche se delle scienze fa uso), è piuttosto un atto di cultura che riconosce, anche in termini di novità, la storia di un’opera. Dedichiamo questa monografia all’arte di conservare, restaurare e rigenerare i beni culturali: dal Cenacolo di Leonardo a Notre- Dame, dal duomo di Venzone alla basilica di San Benedetto a Norcia.

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