L’approdo attuale a riflessioni e prassi del restauro, di rilevanza difficilmente sottovalutabile in italia – grazie alle elaborazioni teoriche e alle realizzazioni dalla seconda metà del novecento fino a oggi – si inscrive profondamente nelle contraddizioni culturali contemporanee. può essere ritenuto infatti, da una parte, uno degli esiti più alti di un luminoso senso civile italiano e di una matura consapevolezza culturale identitaria. dall’altra risulta assediato dagli squilibri propri del nostro tempo.
In particolare: dalla sempre meno diffusa consapevolezza del senso storico sedimentato in costruzioni e territori; dalla mitizzazione del potere delle innovazioni tecnologiche; dalle speculazioni le più varie che investono le attività concorrenti alla sua realizzazione; dalla pervasiva esaltazione dell’istantaneità. inoltre, benché ogni restauro dovrebbe essere documentato in modo da consentire eventuali successive riprese dal momento che nessun artefatto umano dura per un tempo infinito, questa preoccupazione è rara. il consumismo contemporaneo è vorace e distruttivo nei confronti dei manufatti, persino di quelli storico artistici.
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