Si può dire che l’europa sia nata a norcia, poiché questa è la città di san benedetto, e proprio dall’opera del patriarca del monachesimo occidentale essa trae l’alimento della sua cultura e l’impulso per la sua unione. Purtroppo, nella cittadina umbra la terra ha tremato più volte, e più volte nel corso della storia la solidità dei suoi edifici è stata minacciata. ma sempre norcia è risorta. anche in questi anni: la basilica intitolata al santo patrono del continente, il suo luogo più emblematico e denso di ricordi e significati, è in fase di ricostruzione, dopo essere stata quasi totalmente distrutta dal sisma che sei anni fa ha squassato tanta parte non solo dell’umbria, ma anche dell’Abruzzo e delle Marche, causando crolli in un centinaio di comuni, a conseguenza dei quali oltre 40mila persone sono state sfollate.
Lo sciame sismico ha avuto inizio verso la fine dell’agosto 2016, ma l’evento più grave si è verificato il 30 ottobre, quando ad amatrice e accumuli sono stati rasi al suolo diversi edifici che erano sopravvissuti alle scosse delle settimane precedenti. l’epicentro di quest’ultimo movimento tellurico è stato presso norcia: qui il campanile della basilica di san Benedetto è crollato sfondando la copertura e i muri della navata. solo la facciata – il volto della chiesa, una parete a timpano col suo portale gotico affiancato dalle edicole con le statue dei santi benedetto e scolastica, e col suo rosone inquadrato dalle figurazioni del tetramorfo – è rimasta in piedi: ma dietro a questa non si vedeva null’altro più, se non un cumulo di detriti.
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