Nel deserto sulle orme dei padri

di Giovanni Gazzaneo e Silvia Guzzetti

Kim Haines-Eitzen registra i suoni dei luoghi che da sempre hanno attirato gli anacoreti. Uno studio che diventa una palestra di vita spirituale

Immagine articolo
Lente zoom immagine

Il silenzio è il respiro di dio. kim haines-eitzen ne ha fatto l’oggetto della sua ricerca: docente di cristianesimo e giudaismo delle origini alla cornell university (ithaca, stati uniti), registra di persona i suoni dei deserti, mettendoli in rapporto con i testi dei padri della chiesa.

Nel volume sonorous desert. what deep listening taught ear­ly christian monks. and what it can teach us (“deserti sonori. cosa l’ascolto profondo ha insegnato ai primi monaci cristiani. e cosa può insegnare a noi”), edito dal­la princeton university press, a ogni capitolo corrisponde un qr code che permette di ascoltare le registrazioni.

Il silenzio è ricco almeno quanto lo sono il suono e la parola perché il silenzio ha molti volti: c’è il silenzio legato all’amore, alla conoscenza, al senso di pienezza, e poi c’è il silenzio legato alla rabbia, al non aver più nulla da dire, alla delusione. il silenzio che regna tra le persone che non si conoscono e poi il silenzio dei potenti o di chi esercita un potere, il silenzio legato al dominio. il silenzio nelle situazioni imbarazzanti. e poi c’è il silenzio degli oggetti... e potremmo continuare. come può il silenzio essere così “infinito”, abbracciare ogni aspetto delle passioni e delle relazioni umane?

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Abbonati a Luoghi dell’Infinito per continuare a leggere

La rivista è disponibile in formato cartaceo e digitale

Abbonati alla rivista

Sei già registrato? Accedi

Immagine articolo

Mondo CEI