Vanno gli uomini ad ammirare le cime dei monti, i flutti del mare in tempesta, le vaste correnti dei fiumi, l’immensità dell’oceano, le orbite degli astri: e di se stessi non prendono cura… (confessioni x, 8, 15). La contrapposizione tra viaggio reale e viaggio immaginario, come ricerca interiore e tensione spirituale, è una costante negli scrittori antichi come nei moderni, ma mentre il primo è spesso temuto e si cerca di evitarlo, il secondo è sentito sempre come aspirazione profonda e permanente cui tendere.
Anche in agostino il dinamismo del viaggio è un tratto fondamentale, eppure non ne era attratto, anche a causa della sua salute malferma, e men che meno da quelli di mare, che pure dovette affrontare. la metafora del navigare ricorre nei suoi scritti quale esempio calzante del vivere attraverso gli accadimenti della vita, il superamento degli ostacoli, la ricerca interiore.
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