Poche esperienze, poche immagini a loro legate, conservate nella memoria, sono più personali e intime di quanto lo siano per ognuno quelle dei luoghi nei quali ciò che ci circonda, persa ogni ovvietà, acquista d’improvviso una intensità vitale provocante.
All’origine c’è la nostra “immersione” in un paesaggio prevalentemente naturale o in un edificio. segue subito una corrispondenza, dapprima inconsapevole, tra la realtà esterna e un fattore interno: accade così la scoperta di un dono che chiamiamo anima. in questo istante le forze analitiche della ragione non predominano né restano isolate, perché sono coinvolte nelle vibrazioni sensibili della tastiera dell’anima.
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