L’orizzonte tematico che si apre davanti a chi vuole rintracciare la filigrana biblica negli scritti manzoniani è immenso. ne ha offerto una mappa un importante studioso di letteratura italiana come giuseppe langella nella voce dedicata allo scrittore milanese nel grandioso dizionario biblico della letteratura italiana diretto da marco ballarini (ipl, milano 2018). noi stessi nel 2016, sotto il titolo più generico manzoni e la bibbia, abbiamo condotto una minuziosa recensione di tutte le fonti bibliche dirette o indirette usate dall’autore nelle sue osservazioni sulla morale cattolica (salerno editrice), traendone un bilancio molto suggestivo.
Non è neppure possibile in queste nostre righe ricostruire la formazione teologica di Manzoni, a partire dalla sua conversione avvenuta nel 1810 per passare attraverso il fluire degli anni successivi (soprattutto col sostegno dell’abate eustachio degola e di monsignor luigi tosi, poi vescovo di pavia). Ci accontenteremo, invece, prima di affrontare un breve percorso nei promessi sposi, il suo capolavoro, di gettare innanzitutto uno sguardo nella biblioteca di manzoni per un sondaggio di verifica degli eventuali sussidi biblici e teologici che egli aveva a disposizione.
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