Athalie e désirée gosselin chiedono di entrare nel carmelo di pont-audemer. non vi vengono ammesse per la loro fragile salute. eppure, saranno le carmelitane che, il 15 marzo1838, fonderanno il carmelo di lisieux, insieme a due monache di poitier e una giovane postulante.
il 9 aprile 1888 vi entrerà la quindicenne teresa martin, anello di congiunzione fra le sue due sorelle: agnese, entrata nel 1882, e maria, nel 1886. tre sorelle quindi ma in vista di diventare quattro nel 1894 con l’ingresso di céline, seguita ancora dalla cugina maria. yvonne knibiehler sottolinea un aspetto se vogliamo sociologico: «sorelle e cugine formavano una sorta di clan nelle famiglie. non era raro che, in paesi cattolici, parecchie prendessero insieme i voti: le sorelle martin non sono un’eccezione»¹
Il commento però con cui prosegue lascia ben a desiderare per quanto concerne la correttezza della percezione e della valutazione di una chiamata alla vita religiosa: «il desiderio di vivere fra donne è probabilmente una componente della vocazione religiosa: nello stesso tempo in cui sfuggono alla ferula di un padre e di un marito, ai pericoli e alle preoccupazioni della maternità, queste sante figliole si assicurano per sempre una madre e delle sorelle»².
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