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Il dossier del mese
«Tutto ciò che ho scritto mi sembra paglia in confronto a ciò che ho visto e che mi è stato rivelato». Diceva così nel suo ultimo anno di vita Tommaso d’Aquino, nato a Roccasecca nel 1224/25 e morto nell’abbazia di Fossanova il 7 marzo 1274. Eppure quella paglia ha alimentato un fuoco inestinguibile che dal Medioevo alla contemporaneità continua ad alimentare il pensiero cristiano. La grandezza del Doctor Angelicus, di cui ricorrono i 750 anni dalla morte, è pari alla sua umiltà. Ha guardato ai grandi pensatori della cristianità, su tutti Agostino, e ha saputo applicare il metodo razionale di Aristotele alla teologia, offrendo un orizzonte che non teme di confrontarsi con la modernità e le nuove questioni delle scienze empiriche. Per Tommaso, «se l’ultima felicità dell’uomo non consiste nei beni esteriori; e neppure nei beni del corpo, o nei beni dell’anima rispetto alla parte sensitiva, o negli atti delle virtù morali rispetto a quella intellettiva; e neppure negli atti intellettivi relativi all’operare, ossia nell’esercizio dell’arte e della prudenza, rimane che l’ultima felicità dell’uomo consiste nella contemplazione della verità».
Nella storia non è mai esistito un percorso indicato con questo nome: i molti commerci avvenivano su una fitta rete di piste carovaniere. Solo nell’Ottocento è divenuta un mito, che la Cina di recente ha rivitalizzato
di Alessandro Vanoli
Shenzen, Macao, Hong Kong: un triangolo percorso dalla vertigine della modernità, mondi abitati da una vita frenetica e da radici immutabili. Regime, capitalismo, taoismo si sovrappongono, in questo immenso Paese che sfugge per primo a se stesso
di Franco La Cecla
Attraverso gli occhi della storia l’esperienza leggendaria di Marco Polo alla corte mongola del Gran Khan è forse ancora più straordinaria
di Marina Montesano
L’adozione del pensiero del grande filosofo greco e la sua curvatura in senso cristiano sono il capolavoro di Tommaso: la razionalità applicata alla teologia è la chiave per confrontarsi con la modernità
di Alessandro Ghisalberti
La storia di san Tommaso, tra le università di Napoli e Parigi e la curia romana, è segnata da una profonda spiritualità e da straordinarie capacità intellettuali. Di famiglia nobile, la sua umiltà lo portò ad abbracciare l’Ordine domenicano
di Franco Cardini