Un teologo aristotelico nel metodo

di Alessandro Ghisalberti

L’adozione del pensiero del grande filosofo greco e la sua curvatura in senso cristiano sono il capolavoro di Tommaso: la razionalità applicata alla teologia è la chiave per confrontarsi con la modernità

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La scelta più significativa del teologo Tommaso d'Aquino sul piano della storia del pensiero è rappresentata dal­l’adesione all’aristotelismo nel momento in cui questo era un indirizzo culturale sospetto agli occhi della cristianità; a tale scelta egli rimase fedele anche quando si verificò un rigetto della filosofia peripatetica da parte di numerosi teologi, allorché si affermò nella facoltà delle arti di parigi, negli anni successivi al 1260, una corrente di aristotelismo radicale nota come “averroismo latino”, sostenuta da sigieri di brabante e dalla sua scuola, nei cui confronti tommaso sviluppò una forte polemica.

L’anticonformismo dimostrato da tommaso a proposito della scelta di militare in un ordine mendicante, in contrasto con le aspirazioni della famiglia di origine, trova riscontro anche nell’impegno a difendere la scelta dell’aristotelismo come strumento di una nuova elaborazione filosofica e teologica, diversa da quella tradizionale del neoplatonismo agostiniano.

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