Urbino, alle origini della Rinascita

di Stefano Zuffi

La “città in forma di palazzo” di Federico da Montefeltro: attraversarla è come percorrere un sogno. Finito troppo presto

Immagine articolo
Lente zoom immagine

“Abbiamo in faccia urbino ventosa”. Basta un verso e l’aquilone di pascoli prende il volo. affiora, in un attimo, il ricordo della gentile città sospesa nel tempo, ancora oggi lontana, stretta tra le alture di un appennino austero, arcano, quasi inaccessibile.

Da fano a fossombrone si sale in fretta, ma poi la strada cambia, impone di rallentare, sembra perdersi tra la campagna e i secoli, deviare, incagliarsi, finché non vediamo finalmente scintillare il marmo candido delle logge sulla facciata dei torricini, appuntiti come matite appena temperate.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Abbonati a Luoghi dell’Infinito per continuare a leggere

La rivista è disponibile in formato cartaceo e digitale

Abbonati alla rivista

Sei già registrato? Accedi

Immagine articolo

Mondo CEI