Pienza, il sogno avverato di Pio II

di Alfiero Petreni

La storia e i segreti della città ideale del Rinascimento, dove l’urbanistica e l’architettura esprimono la visione umanistica del mondo di Enea Silvio Piccolomini

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Il dolce e caro «loco natio», come dice giacomo leopardi, ha esercitato, e sempre eserciterà, un fascino, una nostalgia profonda nel cuore degli uomini, specialmente di quelli più sensibili di animo e di intelletto. pio ii fu senz’altro tra questi; i fatti testimoniano quanto enea silvio piccolomini abbia amato il borgo natìo. nelle sue numerose lettere al padre e agli amici, il ricordo di corsignano è sempre vivo e profondo. la storia di pienza è proprio il magnifico risultato di questo amore, di questa nostalgia.

Enea silvio piccolomini nel 1458, divenuto papa, decise di trasformare il povero borgo di corsignano in una “moderna” cittadina. egli, infatti, ritornò nel paese - dove era nato il 18 ottobre 1405 e che aveva lasciato a diciotto anni - il 21 febbraio del 1459.

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