Val d'Orcia, una terra riarsa baciata da Dio

di Massimo Lippi

Le colline e le anime della Val d’Orcia, segnate dalla sferza e dalla gloria del sole e trapuntate di testimonianze di un’arte caparbia e che conosce il soffrire

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Scrivo della val d’orcia a memoria, ebbro di quel ricordo vivo che non si consuma, quasi che l’avessi tenuta in collo la val d’orcia per tutta la mia vita. desolato fiume secco sotto il martello battente dei giorni, sotto lo sbrano affamato del cielo. rammento i suoi tesori racchiusi in quelle striature del pianto sulle crete, quei poggi là dove si scatena l’ira opaca d’un vulcano asciutto.

Opere dell’uomo e degli elementi si congiungono qui a cercare un po’ di requie, nel bruciore estivo, quando il gregge senza fiato fa matassa intorno intorno, a capofitto, per respirare almeno un lisco d’ombra come fosse l’ultima benedizione del creato.

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