Visitatore, pensati libero

di Irene Baldriga

fotografie di Gus Powell

Una provocatoria storia dei musei dalla parte di chi li guarda. Ognuno, giustamente, a modo suo

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Portrait of Attention No. 5 (Diego Rivera, Cubist Landscape, 1912), 2025 / Gus Powell/Courtesy of Micamera

È indiscutibile che la popolarità dei musei sia un fenomeno in crescita. Se ne parla sempre più spesso: se non abbastanza nell’agenda politica, accade con regolarità sui giornali e nel discorso pubblico, insistendo sul ruolo strategico che queste istituzioni possono svolgere nella costruzione della consapevolezza civica, nella diffusione di valori e nella ricerca di esperienze di apprendimento e benessere psico-fisico.

Non soltanto il museo custodisce, tutela, studia ed insegna, come recita la definizione dell’International Council of Museums (2022). Esso intrattiene, partecipa, interpreta, discute, orienta e propone; allevia lo stress, incoraggia la riflessione e le relazioni sociali, interviene su grandi questioni planetarie, come la guerra, la crisi climatica e i diritti umani.

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Portrait of Attention No. 5 (Diego Rivera, Cubist Landscape, 1912), 2025 / Gus Powell/Courtesy of Micamera

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