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Myriam sulla soglia

Maria a Efeso: il mistero del cuore, i suoi ultimi giorni. Un inedito poema in prosa di Davide Rondoni

​Davide Rondoni

Si sveglia sudata, di colpo.
Ancora una volta. Quel suono.
Da dove viene? Un colpo. Come di martello.
Ma non è il suono che fa su una incudine, o su una pietra.
Quel rumore. Solo quello.
Le risuona nella mente.
Ha le palpebre stanche, un po’ gonfie, si passa le due mani sulla faccia.
La lampada con l’olio è accesa, quieta nella nicchia.
La tazza con l’acqua vicina al letto.
La ragazza che abita con lei, di là, non si accorge. O non glielo dice mai.
Fuori la notte è alta, vaga e si accumula, si getta e si arresta tra le montagne.
Si sospende sul mare con le sue stelle sterminate.
Giù al porto, nella grande città sottost
ante l’altura, ci saranno i traffici di sempre. Uomini e donne ridono nell’ombra. Passano monete sui tavoli.
Il vino fa bruciare gli occhi di gioia.

Oh dolce platano, albero di nessuna nobiltà, fortuna che ci sei...
Qui subito fuori, a volte prego guardandoti attraverso la porta semichiusa,
mentre la mia casa la circonda il silenzio.
Chi sono?
Li vedo salire. Sono tanti.
Hanno il viso serio, non fanno rumore, sembrano concentrati.
Passano la mano sui muri.
Mi dicono: proteggi.
Mi dicono: proteggi i miei cari. Mi dicono: proteggi mio figlio.
A me!? che non ho potuto proteggere il mio!
[...]