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LA SAPIENZA È DONNA

​Nella Chiesa il Dottore (dal latino docere, insegnare) è colui che, mediante lettere, libri e trattati si è distinto in modo eminente per la riflessione teologica − ovvero l’indagine sulla verità divina −, l’ortodossia e la santità di vita. Attualmente si contano trentasei nomi, e solo quattro sono donne. Fu san Paolo VI a operare, come da sua consuetudine, una innovazione senza precedenti: nel 1970 conferì il titolo a santa Caterina da Siena e santa Teresa d’Avila. Lo seguì san Giovanni Paolo II, nel 1997, concedendo il titolo a santa Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo. Il 7 ottobre 2012, infine, papa Benedetto XVI proclamò Dottore della Chiesa santa Ildegarda di Bingen, gettando in questo modo una luce di “ufficialità” sul contributo teologico femminile alla Chiesa nel Medioevo. Figure molto diverse tra loro, ma vale per tutte ciò che scrisse di sé Teresa di Lisieux: «Mi sento una vocazione di guerriera, di sacerdote, di apostolo, di Dottore, di Martire […] Malgrado la mia piccolezza, vorrei rischiarare le anime come i profeti, i Dottori…». Alle quattro sante è dedicata questa monografia di “Luoghi dell’Infinito” in edicola da martedì 7 novembre.

Due gli editoriali. La filosofa Siobhan Nash-Marshall riflette sulla natura della sapienza femminile, che pare sgorgare direttamente dall’innamoramento, chiave per accogliere il mistero d’amore del Dio uno e trino. Il teologo Jacques Servais sottolinea lo stretto legame che c’è tra la fede e la cultura di queste figure, il cui linguaggio è accessibile agli uomini di ogni tempo.
Nelle pagine di esordio della monografia, il teologo Giuseppe Lorizio esamina a fondo il significato del titolo  qualifica di Dottore della Chiesa, un titolo che chiede di interrogare la teologia in qualità di scienza. In una prospettiva più spirituale muove, in un testo inedito, Anna Maria Cànopi: la badessa e mistica benedettina osserva che i santi sono donne e uomini come noi, che si sono lasciati plasmare dall’amore di Dio. Prende quindi avvio la rassegna delle quattro donne “Dottore della Chiesa”. Ildegarda di Bingen è oggetto dei testi di Cristiana Maria Dobner, che ne sottolinea la figura di mistica, musicista e scrittrice più forte di ogni pregiudizio, e di Sara Salvadori, che racconta le visioni e le loro traduzioni nelle immagini dei libri ildegardiani. A Caterina da Siena è dedicato il contributo di Antonella Dejure, che prende in esame la straordinaria lingua della santa. La biografia di Teresa d’Avila è a firma di Franco Cardini, ed è accompagnata da una breve antologia di testi della mistica carmelitana. A Teresa (Teresina, per tutti) di Lisieux dedicano i loro testi nuovamente Cristiana Maria Dobner e Francesco Follo.

Chiudono la rivista le rubriche di Mario Botta, Maria Gloria Riva, Pierachille Dolfini, Maria Emmanuel Corradini, Antonia Arslan.