Luoghi dell' Infinito > Le forme della chiesa, lo spazio del mistero

Le forme della chiesa, lo spazio del mistero

L’elaborazione dei modelli degli edifici per il culto risponde a una visione dell’universo intrisa di sacro

​In una gestazione affascinante, maturata nei suoi caratteri fondamentali nei primi secoli dopo Cristo, l’insieme di simboli visivi, di liturgia – intesa come ordine e sistema, tempi e gesti d’adorazione a Dio regolati dalla Chiesa – e di culto – fascio dei fondamentali riti sacramentali – ha trovato espressione in una unità di luogo che ha strutturato, tra VIII e X secolo, gran parte dei territori occidentali, rendendoli, come affermano gli studiosi, “cristianizzati”. Da allora le chiese cattedrali, quelle parrocchiali, i battisteri, le chiese monastiche e conventuali, le cappelle pubbliche o private sono luoghi vissuti soprattutto coralmente; «vere case del popolo», disse a Milano il cardinale Giovanni Battista Montini; edifici per i quali si esige ancora, in linea di principio, una sintesi delle arti che le renda Gesamkunstwerken, direbbero ancora una volta gli studiosi con termine tecnico tedesco, perché espressivi di una totalità di bellezza – in muri, spazi, immagini e gesti umani – concepita per dare gloria a Dio. Etimologicamente il termine “culto”, che significa cura e adorazione, ha origine come “cultura” dal verbo latino colere (coltivare); liturgia è parola di origine greca che evidenzia la dimensione comunitaria e pubblica del culto; i simboli, in quanto spazi, cose, figure capaci di orientare intelligenza e sensibilità alla contemplazione del mistero divino e a quel suo centro cristiano che è l’Incarnazione, connettono cose visibili con realtà invisibili, danno evidenza comunitaria all’esperienza del senso religioso.
Culto, liturgia, simboli sono indispensabili nella vita cristiana; la loro unità è un paradigma radicale, imperdibile, al cui centro sta la certezza di fede che è Cristo stesso ad agire generando, loro tramite, una corrispondenza a Sé di tutto l’uomo e di tutta la realtà a lui affidata, fino a rigenerarlo e a salvarlo. Da questa consapevolezza ha preso origine la storia del cristianesimo, dei suoi dogmi, della sua cultura, delle sue espressioni d’arte. Se ne coglie l’evidenza approfondendo la conoscenza delle sue manifestazioni nei primi secoli dopo Cristo nel vasto territorio dell’impero romano, con l’aiuto di studi che sanno restituirne la ricchezza e varietà insieme ai significati vissuti.

di Maria Antonietta Crippa