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Milano infinita poesia di pietra

La Fabbrica del Duomo è costantemente attiva in restauri e manutenzione con un cantiere all’avanguardia

​Incompiuto: così come accade per una città, che ha una sua chiara fisionomia e tuttavia evolve, lo stesso avviene anche per la cattedrale di Milano, dedicata a Santa Maria Nascente ma nota semplicemente come “il duomo”.
È un cantiere sempre attivo non solo per le necessarie opere di conservazione, che sono imponenti date le dimensioni dell’edificio (è la chiesa italiana più grande e, dopo San Pietro in Vaticano, una tra le maggiori nel mondo), il gran numero di guglie (135) e di statue (3.400), ma soprattutto per il suo intrinseco dinamismo che ne fa un caso unico nella storia dell’architettura: simile a quello di un organismo vivente. Tuttavia, anziché invecchiare, il duomo sembra ringiovanire col passare degli anni: sempre più solido, più luminoso nelle linde superfici, meglio illuminato da impianti interni ed esterni nuovi e altamente performanti, frequentato da un numero crescente di persone.
«Siamo continuamente alla ricerca delle soluzioni più avanzate e innovative – riferisce l’ingegner Francesco Canali, il direttore dei cantieri della Fabbrica del Duomo –. Supportati dal Politecnico, monitoriamo l’edificio e scegliamo quanto di meglio il procedere della scienza delle costruzioni offre per migliorarne le prestazioni».
Da poco è stato completato il restauro della guglia maggiore, che per una quarantina di metri si eleva al di sopra del tiburio e regge in alto la statua della Madonnina, a quota 108 metri. Come avviene per tutte le guglie, sono stati sostituiti i perni metallici e i conci di marmo ammalorati dall’azione corrosiva dell’inquinamento atmosferico e dei fenomeni meteorici. L’opera di conservazione si traduce in un’evoluzione dell’insieme, che diviene sempre meglio capace di perdurare resistendo alle ingiurie del tempo. Esempio di questo sono gli elementi di collegamento tra i blocchi, e tra questi e la struttura: erano in ferro, e man mano che si procede nella revisione sono rimpiazzati da pezzi in acciaio inox o titanio. In questo modo si evita che, ossidandosi, aumentino di volume con conseguenti effetti dirompenti sui marmi. La loro funzione è fondamentale: tra l’altro garantiscono l’elasticità delle guglie che permette loro di non rompersi sotto le sollecitazioni del vento e di altri fenomeni vibratori.

di Leonardo Servadio