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Ricostruire Norcia e l’Europa

La riedificazione della basilica di San Benedetto distrutta dal sisma è un’opera simbolica che va oltre l’edificio

​Leonardo Servadio

Si può dire che l’Europa sia nata a Norcia, poiché questa è la città di san Benedetto, e proprio dall’opera del patriarca del monachesimo occidentale essa trae l’alimento della sua cultura e l’impulso per la sua unione.
Purtroppo, nella cittadina umbra la terra ha tremato più volte, e più volte nel corso della storia la solidità dei suoi edifici è stata minacciata. Ma sempre Norcia è risorta. Anche in questi anni: la basilica intitolata al santo patrono del continente, il suo luogo più emblematico e denso di ricordi e significati, è in fase di ricostruzione, dopo essere stata quasi totalmente distrutta dal sisma che sei anni fa ha squassato tanta parte non solo dell’Umbria, ma anche dell’Abruzzo e delle Marche, causando crolli in un centinaio di Comuni, a conseguenza dei quali oltre 40mila persone sono state sfollate.
Lo sciame sismico ha avuto inizio verso la fine dell’agosto 2016, ma l’evento più grave si è verificato il 30 ottobre, quando ad Amatrice e Accumuli sono stati rasi al suolo diversi edifici che erano sopravvissuti alle scosse delle settimane precedenti. L’epicentro di quest’ultimo movimento tellurico è stato presso Norcia: qui il campanile della basilica di San Benedetto è crollato sfondando la copertura e i muri della navata. Solo la facciata – il volto della chiesa, una parete a timpano col suo portale gotico affiancato dalle edicole con le statue dei santi Benedetto e Scolastica, e col suo rosone inquadrato dalle figurazioni del tetramorfo – è rimasta in piedi: ma dietro a questa non si vedeva null’altro più, se non un cumulo di detriti.
L’impegno per la ricostruzione è stato immediato. Una gabbia di tralicci metallici ha messo in sicurezza la facciata. Il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo ha radunato le energie per la ripresa, il presidente della Commissione Europea, Jean-Claude Juncker, ha assicurato l’assistenza finanziaria dell’Unione, che si è tradotta in un impegno di 5 milioni di euro per il restauro della basilica: una significativa testimonianza di come quel luogo sia riconosciuto importante per il nostro continente.
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