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Teresina la grande

Un ritratto di Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo dall’infanzia agli anni del Carmelo

​Cristiana Maria Dobner

Zelia, madre di Marie-Françoise Thérèse Martin, piccola bambina che sarebbe divenuta Teresa di Lisieux, scriveva alla sorella monaca della Visitazione «È una bambina che si emoziona molto facilmente» (Opere Complete p. 87, Manoscritto A, 5v)¹. La sua sensibilità rimarrà sempre pulsante anche se, a soli quattordici anni, nel 1886, dopo la grazia di Natale, pulserà sempre e solo nella direzione corretta e non si ripiegherà mai su se stessa o sulle persone con cui condivideva il pellegrinaggio terrestre «Bisognò che il Buon Dio facesse un piccolo miracolo per farmi crescere in un momento e questo miracolo lo fece nel giorno indimenticabile di Natale [...] Gesù, il dolce piccolo Bambino di un’ora, cambiò la notte della mia anima in torrenti di luce... in quella notte nella quale Egli si fa debole e sofferente per mio amore, Egli mi rese forte e coraggiosa, mi rivestì delle sue armi e da quella notte benedetta, non fui vinta in nessun combattimento» (OC p. 138, Ms A, 44v).
La natura l’avvolgeva e suscitava in lei un sentire profondo che però non si arrestava alla bellezza ma si slanciava già alla Bellezza: «Sento ancora le impressioni profonde e poetiche che mi nascevano nell’anima alla vista dei campi di grano smaltati di fiordalisi e di fiori campestri. Già amavo i vasti orizzonti» (OC p. 95, Ms A, 11v). Il linguaggio di Teresa è semplice, diretto, non conosce termini altisonanti, riflessioni complesse oppure culturalmente elevate.
Si può immaginare la persona di Teresa e il suo breve percorso terreno come dei cerchi concentrici che si dilatano e si richiamano l’un l’altro e sospingono sempre più in là, sempre verso l’Infinito, lambito ma mai raggiunto, sempre vissuto in uno slancio trasparente. Papa Francesco nella sua esortazione apostolica C’est la confiance (15 ottobre 2023) lo mette in assoluto rilievo: «Con la fiducia, la sorgente della grazia trabocca nella nostra vita, il Vangelo si fa carne in noi e ci trasforma in canali di misericordia per i fratelli».
L’Altissimo, plasmando la sua argilla, le aveva donato il Suo alito e collocò Teresa in un ambiente familiare dove questo alito era condiviso, amato e propagato. Divenuta carmelitana, scriverà: «Il buon Dio mi ha donato un padre e una madre più degni del Cielo che della terra. Essi chiesero al Signore di dar loro molti figli e di prenderli per Sé. Questo desiderio fu esaudito, quattro angioletti volarono nei Cieli, e le cinque figlie rimaste nell’arena presero Gesù come Sposo» (OC p. 384, Lettera 261). Vide bene Teresa: i genitori saranno proclamati santi il 18 ottobre 2015. Gesù in questa famiglia era presente; Papa Francesco coglie questo fluire: «Il Nome di Gesu` e` continuamente “respirato” da Teresa come atto di amore, fino all’ultimo soffio».
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