Uomo, matematico creatore
Dagli agri romani all’architettura del Novecento, nell’ordinare lo spazio attorno a sé la civiltà occidentale ha sempre ricercato moduli spaziali razionali
mosaico pavimentale (XII secolo). Bari, basilica di San Nicola, coro (Scala)
pavimento cosmatesco (XII secolo). Roma, basilica dei Santi
Giovanni e Paolo (Giuseppe Schiavinotto/Mondadori Portfolio)
Veduta di Torino (XVII secolo), incisione (DeA/Scala)
Gio Ponti, concattedrale Gran Madre di Dio (1964-1971), facciata, particolare. Taranto (foto Federico Brunetti)
Antoni Gaudí, Sagrada Familia (1883-1926), interno. Barcellona (Mondadori Portfolio/Leemage)
Sfera solida, disegno attribuito a Leonardo da Vinci e riprodotto in Luca Pacioli, De divina proportione (1497), tavola XLI, folio 91, recto. Milano, Biblioteca Ambrosiana (DeA/Scala)
Tra tutti i saperi elaborati nel corso dei secoli per abitare la terra con agio e serenità, la geometria sembra essere stata quella più stabile fino a tempi molto vicini a noi. Essa è da sempre indispensabile termine di riferimento nel disegno e nella costruzione delle architetture, delle città e dei paesaggi agricoli e urbani; la troviamo in tutte le culture e in tutti i tempi nei gesti degli uomini e nella struttura e nel decoro di oggetti d’uso quotidiano. Gli scienziati se ne servono per dar ragione dell’ordine spazio-temporale del cosmo e per quello delle sue particelle infinitesimali. Non è possibile parlare della realtà, darne attestazione in immagini convincenti, senza far uso di strumentazione geometrica. La collaborazione tra matematica e geometria, in passato occasione di scoperte in molti campi, ha consentito in tempi recenti la paradossale coincidenza, in natura, di imprevedibilità con regolarità, di caos con ordine, di frammentazione con equilibrio e bellezza. La scoperta dei frattali, infatti, di cui è stato principale protagonista il matematico Benoît Mandelbrot (1924-2010) grazie alle visualizzazioni al computer, ha consentito di conoscere il modo di crescere degli alberi, del mutare delle nuvole, del profilo di monti, di coste e corso dei fiumi, dell’auto-regolazione del sistema nervoso e dei vasi sanguigni dei corpi vivi, del disegno dei fiocchi di neve e di altro ancora. Il frattale, oggetto geometrico il cui “disegno” si ripete a tutte le sue scale, ci segnala l’esistenza dell’ordine frammentato, fractus, della realtà; non contraddice la regolarità della geometria euclidea, che esplora rette, cerchi, poligoni e solidi tridimensionali, ma fa emergere dinamiche trasformative naturali finora sconosciute
......
di Maria Antonietta Crippa