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VIA APPIA COAST TO COAST

​Regina Viarum, la chiamavano gli antichi. La prima, la più rivoluzionaria, la più celebre delle vie consolari, realizzata alla fine del IV secolo a.C. per collegare Roma e Capua, e poi estesa fino a Brindisi. Dimenticata per lungo tempo, è riemersa grazie al Grand Tour, che ne ha celebrato il tratto romano. Ma la Via Appia, come ha sottolineato l’iscrizione al patrimonio Unesco nel 2024, è molto di più e ripercorrerla oggi per intero consente di compiere un grande attraversamento della geografia, della storia, dell’arte e del presente di una fondamentale porzione d’Italia. È quanto si propone lo speciale del numero 306 di “Luoghi dell’Infinito”, il mensile di arte, cultura e itinerari di “Avvenire”, in edicola dal 3 giugno.
Ad aprire il numero è Antonio Musarra, che racconta la Via Appia come una linea retta tracciata dentro la storia: la sua fondazione, gli scopi militari e politici, la sua espansione, il tramonto, la rinascita, il significato attuale. Segue un contributo di Simone Quilici, direttore del Parco archeologico dell’Appia Antica, sulle sfide che questo patrimonio dell’umanità è chiamato ad affrontare. Un testo dello scrittore Eraldo Affinati e le fotografie di Francesco Jodice raccontano invece il volto moderno e contemporaneo del tratto romano dell’Appia. L’archeologo cristiano Vincenzo Fiocchi Nicolai, accademico di Lincei, traccia un profilo della storia cristiana della Regina Viarum e delle sue testimonianze monumentali che la contrassegnano, dalle catacombe alle basiliche.
Usciamo a questo punto da Roma e dal suo territorio più prossimo. Una riflessione di Felice Accrocca, arcivescovo di Benevento, fa da viatico a questa sezione: la Via Appia attraversa infatti le aree interne dell’Italia meridionale, molte delle quali stanno vivendo un momento di crisi. Il racconto della strada antica si fa dunque momento per approfondire le questioni del presente e i modi per affrontarle. Il cammino fa quindi tappa proprio a Benevento, di cui Franco Cardini racconta la storia e le testimonianze longobarde. Lo scrittore Raffaele Nigro ci accompagna per il tratto lucano, tra ricordi e tracce archeologiche. Infine, Francesco Marzella fa da guida per il tratto pugliese della Via Appia Traiana, una variante al percorso più antico e divenuta presto il percorso principale, tra ulivi, ponti romani, splendori romanici, fino alle colonne che a Brindisi ne segnavano il termine.
La sezione “arti e itinerari” propone la visita della città friulana di Grado e della sua laguna, a firma di Alessandro Beltrami, e un’intervista al fotografo Olivo Barbieri, a cura di Corrado Benigni.
Chiudono il numero le rubriche di Giuseppe Matarazzo, Leonardo Servadio, Massimo Lippi, Marco Vannini, Luigi Garbini, Antonia Arslan.