Luoghi dell' Infinito > VIAGGI D’AUTORE

VIAGGI D’AUTORE

​«La vera casa dell’uomo _ scrive Bruce Chatwin _ non è una casa, è la strada. La vita stessa è un viaggio da fare a piedi». Lungo il Cammino di Compostela abbiamo incontrato un uomo che ha fatto della strada la sua casa. Un vegliardo senza nome, ottanta primavere e oltre, alto e magro con un grande cappello, due bastoni e scarpe consumate, passo lentissimo e regolare. «Da dove sei partito?». «Dallo Zimbabwe». «Intendo da dove hai cominciato il Cammino?». «Dallo Zimbabwe». Ha lasciato la terra dei suoi genitori, coloni britannici, e da vent’anni cammina verso i luoghi sacri del mondo. Invoca il perdono per sé e per tutti noi. Ha ragione Hermann Keyserling: «La via più breve per giungere a se stessi gira intorno al mondo». Non c’è nostalgia e ricerca degli orizzonti infiniti senza un cammino arduo, un cammino che è insieme fisico e interiore, e che punta a scoprire (e riscoprire) l’infinito nella terra che abitiamo. Siamo circondati dalla bellezza, la bellezza del Creato, la bellezza generata dagli uomini. Solo un cuore innamorato è il motore del viaggio e solo un cuore innamorato genera uno sguardo capace di vedere. Ai viaggi d’autore è dedicato il numero di luglio-agosto di “Luoghi dell’Infinito”.

Due gli editoriali. Il primo, di Giovanni Gazzaneo, è scritto dal piazzale del santuario di San Giacomo a Compostela. Il secondo, di Leonardo Sapienza, è un omaggio alle Dolomiti, finestra di bellezza sul mondo.
Apre la monografia il cardinale Gianfranco Ravasi, che attraversa la sacra scrittura sulle tracce di chi la percorre camminando. Maria Antonietta Crippa offre un memoir di un viaggio di studio negli anni Settanta alla scoperta delle cattedrali gotiche di Francia, che diventa un viaggio di formazione spirituale. Laura Bosio scrive il resoconto di un insolito weekend ad Anversa, tra atlanti e diamanti. Laura Leonelli regala invece un intenso reportage sulle spiagge del D-Day in Normandia. Ancora guerra, ma ai giorni nostri, con Erri De Luca e la sua Odessa “così prossima a Napoli”. Si approda in Italia, sulla riviera di Levante e la Tellaro di Adriana Beverini. Davide Rondoni ci porta prima nell’antica pieve di Polenta, dove Dante ha pregato e Carducci ha trovato ispirazione per i suoi versi, e quindi nella moderna Chiesa dell’Autostrada di Giovanni Michelucci. Un altro poeta, Marco Beck, rievoca i giorni magici e perduti del premio Pen Club a Compiano. L’isola di Capri, somma vertiginosa di antico e presente, è al centro del racconto di Eraldo Affinati. I contrasti di quella terra tornano con Alessandro Gandolfi, che ci accompagna per le strade dei Campi Flegrei, ai piedi del Vesuvio. Infine Lucia Capuzzi ricorda il tragico viaggio di Torpekai Amarkel, giornalista afghana affogata davanti alla spiaggia di Cutro.
Chiudono il numero le rubriche “Homo viator” di Franco Cardini, “L’altro Novecento” di Massimo Lippi, “Le strade del vino” di Lucia Stefani, “I volti dell’annuncio” di Maria Gloria Riva, “La scala d’oro” di Marco Vannini, “Lo spazio del suono” di Luigi Garbini, “Amicizie” di Antonia Arslan.