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VIAGGI D’AUTORE

​Ne Le vie dei canti Bruce Chatwin, riferendosi all’ancestrale cultura australiana, ma cogliendone un intimo valore universale, sostiene che l’essere umano crea la sua strada percorrendola. Poeti, scrittori e artisti hanno visto nel viaggio non solo un’occasione di scoperta della bellezza del Creato e della bellezza generata dagli uomini, ma la possibilità di aprire una strada interiore per la scoperta di sé stessi. Così i luoghi diventano luoghi dell’anima. E paesaggi, chiese, borghi sono il volto della nostra identità, frutto di storie millenarie, lontane e diversissime. Identità che affonda le radici nelle civiltà che queste terre hanno abitato e hanno voluto segnare lasciando un’impronta di bellezza, espressione dell’umana convivenza o inno alle divinità del cielo. Non c’è nostalgia e ricerca degli orizzonti infiniti senza un cammino arduo, un cammino che è insieme fisico e interiore, e che punta a scoprire l’infinito nella nostra terra e nelle terre delle altre genti. Il numero 284 di “Luoghi dell’Infinito”, in edicola da martedì 6 giugno, ci propone itinerari raccontati da scrittori, poeti e storici.

La monografia “Viaggi d’autore” è introdotta dagli editoriali di Massimo Lippi, artista e poeta, e di Sergio Givone, filosofo. Il rapporto tra storia e strada è il tema proposto da Eraldo Affinati, che si fa viandante sull’Appia Antica. Roberta Dapunt ci porta tra i borghi della Carnia, terra di bellezza umile e spopolata dalle migrazioni: per la poetessa una seconda patria. C’è tutta la storia del Veneto tra le singolari sculture dei nani e gli affreschi di Villa Malmarana a Vicenza, nel racconto di Mariapia Veladiano. Il talento affabulatorio di Franco Cardini si addentra tra i boschi, i castelli, le pievi e i sapori del Casentino. Scavallato l’Appennino si scende verso Rimini per incontrare l’abbazia olivetana di Santa Maria Annunziata Nuova di Scolca, protagonista del testo di Johnny Farabegoli e Natalino Valentini.
Davide Rondoni ci conduce verso Sud, sulle rive del lago di Scanno, cuore selvatico e antico d’Abruzzo. I monti e il Rinascimento del Matese sono al centro del contributo di Giorgio Agnisola. Matera, la sua antica sacralità che ha ispirato Pasolini e Gibson, è oggetto dei ricordi del padovano Ferdinando Camon. Poi, superando i nostri confini, eccoci in Groenlandia in un inedito del compianto Giorgio Torelli. Erri De Luca, sulle ali del ricordo, ci porta infine nella Belgrado bombardata: una piena del Danubio in tempi di guerra.
Chiudono il numero le rubriche di Mario Botta, Maria Gloria Riva, Pierachille Dolfini, Maria Emmanuel Corradini, Antonia Arslan.
In copertina, veduta aerea di Poppi, borgo del Casentino in una foto di Andrea Pistolesi