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Venti secoli a Nazareth

La storia della basilica dell’Annunciazione: le tracce nei Vangeli, l’antica grotta, i conflitti, le testimonianze dei pellegrini

​Franco Cardini

Secondo la tradizione e anche gli studi moderni, Luca (abbreviazione di Lucano) è l’unico tra i quattro evangelisti detti “canonici” a non vantare ascendenze ebraiche. Era un siro di Antiochia, perfettamente ellenizzato e quindi padrone della lingua greca probabilmente non meno che dell’ebraico e dell’aramaico. Già verso il 40 fu compagno di viaggio e collaboratore di Paolo di Tarso. I primi due capitoli del suo testo evangelico parlano della nascita di Giovanni Evangelista e di quella di Gesù: in 1,46-79 egli pone sulle labbra di Maria quel prodigio poetico che è il Magnificat. Ma la sua narrazione dei primi tempi della vita del Salvatore è molto diversa sia dalla versione che possiamo leggere nel Vangelo di Matteo sia dalle stringate note di Marco. Sembra che Luca sia morto verso il 90 ed è nota la tradizione leggendaria secondo la quale sarebbe stato il ritrattista di Maria.
Stando al testo di Luca, Nazareth era il villaggio natale di Maria e il luogo dell’Annunciazione; è invece Matteo (2,22-23) a informarci che Giuseppe, diretto in Giudea per tornare a casa dopo la fuga in Egitto, quando seppe che vi regnava Archelao figlio di Erode preferì stabilirsi con la sposa e il Bambino in Galilea, nella città di Nazareth. E Gesù stesso, in alcuni passi dei Vangeli, viene indicato come “il Nazareno”.
La città galilea entrò prestissimo nel circuito dei Loca Sancta visitati dai pellegrini cristiani, almeno dal IV secolo, probabilmente anche da prima. Come dappertutto, i pellegrini pretendevano di conoscere, visitare, toccare i siti esatti santificati dalla presenza di Gesù e di Maria: quindi anzitutto la fonte alla quale la Vergine andava per attingere acqua e dove, almeno secondo una tradizione, essa avrebbe udito la voce dell’angelo che le annunziava il suo parto futuro; tradizione, questa, incongrua in quanto Maria giovinetta aveva abitato a Gerusalemme, nella casa dei suoi genitori. Più forte, intensa e qualificante l’altra tradizione, quella che mira a identificare la casa dei due santi coniugi e pertanto del piccolo e del giovane Gesù.
Ci sono diciotto chiese dell’Annunciazione a Nazareth: la basilica cattolica si trova sopra la grotta che si crede sia stata la casa di Maria, e in effetti abitazioni ipogee costruite nel sottosuolo per difendersi dalla calura estiva sono comuni in tutta quell’area. La chiesa greco-ortodossa dell’Annunciazione si trova invece sopra la sorgente menzionata negli scritti dei pellegrini come quella alla quale la Vergine inviava il Figlioletto per attingere l’acqua, com’è testimoniato dal tardo e non canonico Vangelo dell’Infanzia del Cristo attribuito all’apostolo Tommaso. La prima chiesa cristiana di Nazareth fu costruita probabilmente nel IV secolo, proprio là dov’era l’unica fonte del villaggio che serviva anche da abbeveratoio.
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