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A Milano i 90 anni di Pistoletto

​Una Venere in cemento, riproduzione di un’opera dello scultore neoclassico Thorvaldsen, posta di spalle dinanzi a una montagna di abiti usati che la comprime: è questa l’arguta critica sul senso della bellezza dell’arte di fronte al consumo di massa, sottintesa dalla Venere degli stracci, installazione del 1967 di Michelangelo Pistoletto (Biella, 1933). Esponente di spicco dell’Arte Povera, il movimento nato nella seconda metà degli anni ’60, Pistoletto realizza delle opere immerse in un’attualità senza tempo, capaci come sono di esprimere sempre “altro”. Dai Quadri specchianti (1962-1966), in cui l’immagine dello spettatore penetra nel quadro, agli Oggetti in meno. Il tema della rassegna, che celebra i novant’anni del Maestro, è il Labirinto: non solo un’installazione site specific, ma un tragitto sinuoso e disorientante che rappresenta la ricerca pressante della pace e che costringe il visitatore a confrontarsi con le opere esposte. Tra cui il Mappamondo (1966-2022), Il Terzo Paradiso - Ragno Tessitore (2003-2014), La colomba della Pace (2015-2023). E poi ancora lei, la Venere compressa dagli stracci e dalla guerra.
“Michelangelo Pistoletto. La Pace Preventiva”, a cura di Fortunato D’Amico. Milano, Palazzo Reale. Fino al 4 giugno. Catalogo Skira. Info: palazzorealemilano.it