Quando Boccioni era un giovane di belle speranze
Le città che hanno influito sulla formazione umana e pittorica di Umberto Boccioni (1882-1916), prima dell’esperienza totalizzante del Futurismo. Luoghi, periodi e incontri per tratteggiare in maniera compiuta il ritratto dell’artista da giovane. Dal soggiorno a Roma, contraddistinto dagli insegnamenti di Giacomo Balla che lo introduce alla tecnica divisionista, fino all’approdo a Venezia, in coincidenza con la Biennale del 1907, e l’arrivo nella vorticosa Milano. Un arco temporale che parte dal 1899 per giungere ai mesi del 1910 precedenti la stesura del “Manifesto dei pittori futuristi”, culmine delle ricerche boccioniane. Il percorso, scandito sulle tre città, ospita anche le tempere e le illustrazioni commerciali realizzate dal giovane artista negli anni romani e milanesi. Presenti circa duecento opere, tra cui Campagna romana (1903), La madre (1907), l’Autoritratto del 1908 e Controluce del 1909. In mostra anche dipinti di Segantini, Previati, Balla, Severini, Carrà e altri. Il Futurismo prima del Futurismo.
“Boccioni. Prima del Futurismo”, a cura di Virginia Baradel, Niccolò D’Agati, Francesco Parisi e Stefano Roffi. Mamiano di Traversetolo (Parma), Fondazione Magnani-Rocca. Fino al 10 dicembre. Catalogo Dario Cimorelli Editore. Info: magnanirocca.it